Allegramente

Carta dei Servizi

La Carta dei Servizi è un documento con il quale la Cooperativa dichiara i propri impegni, in primo luogo nei confronti dei fruitori del Servizio offerto e, più in generale, nei riguardi della cittadinanza, intesa come società allargata; è la carta d'identità della Cooperativa che, con una comunicazione chiara, informata e trasparente, vuole sottolineare e rendere visibile l'attività professionale garantita agli utenti, nel pieno rispetto dei loro diritti.

Attraverso la Carta dei Servizi, infatti, gli utenti e le loro famiglie, i Servizi sociali di base e gli Enti invianti, i volontari e tutti i cittadini possono conoscere:

  • i valori di riferimento degli operatori che lavorano nella Struttura,
  • la finalità del Servizio,
  • le prestazioni educative e di assistenza offerte,
  • i metodi e le tecniche utilizzate nella conduzione del Servizio.

La Carta dei Servizi è anche uno strumento teso al miglioramento delle stesse prestazioni erogate; in effetti, come qualsiasi documento è suscettibile di affinamento, grazie ai suggerimenti di quanti vivono a contatto con la realtà della Cooperativa.

La finalità del Servizio

La Cooperativa Con Tatto non ha scopo di lucro; suo fine è il perseguimento dell'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale di tutti i suoi cittadini. La Cooperativa Con Tatto, inoltre, si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale ed in rapporto ad essi agisce. Questi assunti cardine sono: la mutualità, la solidarietà, la democraticità, l'impegno, l'equilibrio delle responsabilità rispetto ai ruoli, lo spirito comunitario, il legame con il territorio circostante e le pubbliche Istituzioni.

Ma l'azione della Cooperativa non si esaurisce nel ristretto soddisfacimento dei bisogni di coloro che usufruiscono direttamente delle prestazioni erogate né nella tutela dei benefici dei suoi soci; in effetti, "il fare" della Cooperativa mira soprattutto a diffondere sul territorio la cultura delle differenze, una consapevole educazione all'alterità, grazie a quelle famose "buone prassi" che tendono all'inclusione sociale delle persone svantaggiate e in difficoltà psicosociale.

Ciò che pare importante sottolineare con franchezza è la presa di coscienza che una società civile e democratica deve necessariamente poggiare su un concetto elementare qual è quello della "convivenza fraterna". Al di là della visione laica o religiosa del termine, rinveniamo in esso una forte matrice egualitaria che, nel rispetto delle differenze individuali, pone tutti i membri della collettività sullo stesso piano, a prescindere dal contributo concreto che riescono a dare alla vita del corpo sociale. Anzi, a volte sono proprio gli individui più fragili e che necessitano di cospicue risorse per far fronte alle loro caratteristiche a dover essere maggiormente tutelati da certe inclinazioni arriviste che sempre più segnano la nostra società e che si basano unicamente sul profitto, su un'assurda impostazione manageriale dell'esistenza, fatta di mero calcolo tra costi e benefici.

Ne consegue, quindi, che la finalità della Cooperativa raccoglie le indicazioni più preziose dei principi etici comunemente noti e li traduce in un'operatività particolare, dove il "contatto" quotidiano con la fragilità di rimando fortifica gli operatori direttamente coinvolti nella gestione del Servizio, ma anche quanti di esso ne usufruiscono in seconda battuta, in virtù della consapevolezza che per fare il bene non bisogna possedere doti straordinarie, semplicemente bisogna sapersi mettere al servizio di chi ha bisogno di cure. In sintesi, la finalità essenziale del Servizio, che a cascata determina il sistema relazionale promosso, può essere sintetizzata nella differenza esistente tra curare e prendersi cura di.

Brevemente, curare è un'azione asettica e meccanicistica, fatta seguendo un mansionario ben codificato da protocolli e procedure; è un intervento che si occupa del corpo o di una sua parte malata, che scivola via con il trascorrere del tempo e del quale ci si dimentica ad avvenuta soluzione del problema o per il sopraggiungerne di nuovi. Curare è una tecnica transitiva, medicalizzata, che passa dall'elemento forte della diade (il tecnico/soggetto) a quello debole (il paziente/oggetto), senza incidere significativamente su quest'ultimo e men che meno sul primo; a ben vedere, qui non c'è né diritto all'uguaglianza né rispetto delle differenze.

Il prendersi cura di, all'opposto, si rifà sì ad un insieme di tecniche, ma segue essenzialmente i dettami del cuore; è un intervento che non ripropone la dicotomia tra corpo e anima, ma lenisce le sofferenze del corpo tramite lo stretto rapporto con le emozioni che la stessa sofferenza suscita; è uno spezzone di esperienza che permane come gesto unificatore di ulteriori azioni e del quale ci si ricorda per il calore compartecipato nei vari momenti della quotidianità. Prendersi cura di è un'azione riflessiva, umanizzante, che rende soggetti entrambi i membri della relazione e segna le loro coscienze perché unico è il desiderio che li accomuna, vale a dire il riconoscimento della diversità all'interno di un rapporto umanamente paritario.

La Struttura

La Cooperativa Con Tatto gestisce una Comunità di Accoglienza Residenziale autorizzata al funzionamento sulla scorta delle indicazioni prescritte dalla DGR n° 7/20763 del 16 Febbraio 2005 - Regione Lombardia. Il Decreto, definendo le Comunità di Accoglienza Residenziale come nuove unità di offerta, regolamenta un Servizio in grado di accogliere un numero massimo di dieci persone con disabilità psicofisica di grado medio-lieve e stabilisce i criteri strutturali e funzionali necessari al funzionamento.

La Struttura è in locazione alla Cooperativa e può accogliere sei persone. E' situata in una zona tranquilla ed è circondata da un ampio giardino. L'edificio - collocato in modo da consentire il massimo grado di integrazione degli ospiti nella realtà territoriale - vicino ad una pista pedonale quale è il "sentiero valtellina" e ad un supermercato, possiede tutti i requisiti strutturali necessari per rendere la loro accoglienza comoda e calda come in un focolare domestico.

L'abitazione è articolata su quattro piani ed il collegamento tra di essi è garantito, oltre che dalle scale, anche da un montascale; così da evitare ogni barriera architettonica.

  • Il primo piano comprende una bellissima taverna che funge da locale d'intrattenimento e relax per gli ospiti; la lavanderia, la dispensa, lo spogliatoio per il personale;
  • Il secondo piano è composto da una cucina per la preparazione dei pasti, la zona pranzo, un comodo soggiorno ed un bagno per il personale.
  • Il terzo piano comprende due camere, una doppia e una singola, con bagno in comune attrezzato per disabili.
  • Il quarto piano comprende due camere, una doppia e una singola, con bagno in comune.

Ogni parte dell'edificio è in regola con gli standard previsti dalla normativa vigente e sono stati approntati, così come indicato dal citato DGR, tutti i dispositivi di sicurezza e di segnalazione necessari.

Gli obiettivi

La Comunità d'Accoglienza nasce con la finalità di fornire a persone con disabilità o in stato di fragilità psicosociale un'accoglienza residenziale fortemente caratterizzata da un clima relazionale improntato alla familiarità del piccolo gruppo e imperniata sulla massima attenzione ai singoli bisogni degli utenti; le attività degli operatori sono imperniate sulla viva partecipazione degli assistiti e atte a fornire:

  • le cure personali necessarie alla quotidianità;
  • la valorizzazione delle relazioni familiari e amicali esistenti;
  • la creazione di nuove relazioni attraverso l'apertura sul territorio;
  • la realizzazione di attività attraverso le quali la persona disabile può esprimere le proprie potenzialità.

Partendo dalla valorizzazione delle abilità residuali e dalla promozione delle specifiche potenzialità insite in ciascun utente, vengono in tal modo focalizzati i seguenti obiettivi:

  • sviluppo del benessere psicofisico e miglioramento della Qualità di Vita degli utenti;
  • incentivazione dell'autonomia
  • personale, attraverso la cura del proprio corpo e della propria immagine;
  • domestica, mediante attività quotidiane così che la persona si percepisca soggetto attivo all'interno di una comunità impostata sul modello familiare e
  • sociale, grazie alla partecipazione diretta delle iniziative che propone il contesto in cui si colloca la struttura, a testimonianza che anche la persona disabile può essere portatrice di valori non solo simbolici, ma anche visibili e tangibili;
  • sviluppo di abilità inerenti la "capacità produttiva", investendo energie e risorse (sia interne all'individuo che esterne) adatte a realizzare semplici attività agricole come la coltivazione di ortaggi e piccoli frutti e l'allevamento di animali da cortile;
  • costruzione di una rete di relazioni con l'esterno per migliorare il grado di socialità e di integrazione con il territorio.

Oltre a questi obiettivi, specificamente declinati sul singolo utente e calibrati sulle sue caratteristiche, la Cooperativa non mancherà di:

  • stringere una forte alleanza con la famiglia di origine dell'utente, fornendo sostegno orientato alla comprensione delle dinamiche interpersonali esistenti e al raggiungimento di un appagante equilibrio affettivo-relazionale per tutti i membri della famiglia;
  • incentivare il costante aggiornamento degli operatori, per migliorarne professionalità e formazione generale, in modo che il lavoro di gruppo, l'ascolto di sé e dell'Altro, la condivisione delle esperienze ecc. sia continuamente rivisitato dalle nuove scoperte in ambito psicosociale e umanistico;
  • collaborare, in modo sinergico, con i Servizi sociali di base, gli Enti invianti e i Servizi specialistici al fine di individuare, attraverso un confronto rispettoso delle varie competenze, le migliori risposte socio-educative per il singolo caso;
  • diffondere sul territorio la cultura della solidarietà, il rispetto delle differenze, una visione ugualitarie dell'esistenza, un modo/modello di vivere la quotidianità con sereno trasporto verso quanti hanno bisogno di supporto e aiuto.

L'offerta socio-educativa

La progettazione del programma socio-educativo è una fase dell'intervento di particolare importanza, qualora si voglia operare in modo corretto e funzionale all'utente, in primo luogo, ma anche alla Struttura o, meglio, all'intero contesto abitativo e relative dinamiche; tale momento deve avere le caratteristiche della:

  • discussione partecipata (ristretta - condivisione all'interno dello staff operativo e allargata - alle famiglie e agli Enti invianti, specialistici o di base);
  • capacità prospettica (riconoscimento e sviluppo delle potenzialità individuali per creare qualcosa di originale e, soprattutto, di utile per l'utente e per il Servizio/gruppo);
  • verificabilità periodica, così che possano essere messi in atto eventuali correttivi laddove lo sviluppo del percorso individuale si discosti da quanto auspicato.

Gli obiettivi individuati nella fase progettuale devono perciò essere congrui rispetto a:

  • le problematiche riconducibiliall'individuo e alla famiglia d'origine, in prima battuta e, secondariamente, al contesto d'appartenenza;
  • le risorse disponibili nell'individuo, nelle persone di riferimento e nel territorio;
  • gli strumenti che è possibile mettere in campo per facilitare il percorso tracciato;
  • i metodi e le tecniche di intervento che saranno di volta in volta calibrati sulle specifiche caratteristiche dell'utente e, quindi, tese a valorizzare il più possibile le potenzialità e risorse individuali.

I servizi offerti dalla Comunità possono essere brevemente ricondotti alle seguenti aree:

Attività socio-educative

  • partecipazione degli ospiti ad attività a carattere occupazionale - confacenti gli interessi del singolo e tese allo sviluppo del senso di utilità individuale e d'appartenenza alla vita comunitaria:
  • interne, tenuta degli spazi individuali e comuni, partecipazione alle attività legate alla vita quotidiana ecc.;
  • esterne, coltivazione dell'orto, allevamento animali da cortile, giardinaggio ecc.;
  • coinvolgimento nelle iniziative proposte dal territorio limitrofo e non solo (partecipazione a eventi aggregativi, adesione a iniziative culturali, visita mirate ecc.).

Attività di assistenza personale

  • supervisione nell'igiene personale e nella cura degli spazi individuali e comunitari;
  • accompagnamento e assistenza presso i servizi di cura personale (parrucchiere, estetista ecc.);
  • aiuto nell'adempimento di eventuali pratiche burocratico-amministrative.
  • accompagnamento per visite dal Medico di base, visite specialistiche o accertamenti sanitari su prescrizione medica;
  • accompagnamento ad un programma di riabilitazione motoria e fisioterapica, con il supporto di un professionista esterno, ove previsto.

Servizio pasti e lavanderia

  • pasti e diete: la struttura si avvale di una cucina interna;
  • lavaggio e cura di indumenti personali, biancheria da camera e per l'igiene e di quanto in comune è effettuato direttamente dal personale del Servizio, con la collaborazione degli utenti.

Prestazioni aggiuntive (escluse dalla retta)

  • beni personali (abbigliamento, calzature, cosmetici, apparecchi individuali ecc.);
  • soggiorni e gite con pernottamento;
  • prestazioni o beni specifici espressamente richiesti dall'utente.

Metodi e tecniche di lavoro

Senza rifarsi ad una scuola di pensiero specificamente definita, il che potrebbe connotare l'intervento socio-assistenziale in modo settoriale o, peggio, chiuso se non addirittura autoreferenziale, gli operatori della Comunità seguono i dettami generali di quell'approccio relazionale da più parte definito eco-sistemico e che, appunto, raccoglie le indicazioni più preziose dei vari apporti delle scienze umane per fare sintesi in un costrutto che guarda all'individuo da più angolazioni e non già da un'unica posizioni ritenuta di privilegio.

Ecco, allora, che in tale approccio relazionale si integrano a vicenda e si fondono le caratteristiche fisiologiche della persona, i suoi tratti psicologici, gli elementi disposizionali, gli aspetti sociale e tutto quanto rende un individuo unico e irripetibile, ma anche irrimediabilmente aperto al cambiamento. Ed è sulla base di quest'idea che la Comunità d'Accoglienza è stata pensata per prendersi carico della persona nella sua integrità psico-fisica così che i vari nodi problematici verranno affrontati con riferimento al sistema di risorse interne ed esterne al singolo individuo, a dire che le differenti energie saranno indirizzate a un unico scopo: il ben-essere della persona in sé e di quanti con essa, direttamente o indirettamente, interagiscono.

Se, poi, come in letteratura si sostiene da più parti e come esplicitato nella premessa al presente documento, sono i legami che emancipano l'individuo e non la loro assenza che lo rendono libero, va da sé che particolare attenzione sarà riservata al lavoro di rete e alla community care. Lavoro di rete interpretato come insieme di risorse esistenti sul territorio e qualificate ad operare verso progetti comuni; community care intesa come convergenza di forze sociali diverse verso un obiettivo comune - il bene comune, nell'accezione di armonia sociale, di responsabilità civile, di democraticità.

Un approccio integrato, quindi, farà da indicatore ogni qual volta un nuovo ospite andrà ad aggiungersi al gruppo preesistente e sarà la cifra cui rimandare ogni intervento socio-riabilitativo implementato e messo in atto all'interno della Comunità. Un approccio orientato sin dall'inizio dagli operatori sociali di base o dall'Ente inviante che potranno rinvenire nella professionalità delle figure operanti nella Struttura un valido supporto nella gestione del caso.

Organizzazione e ruoli

All'interno del Servizio operano, in costante sinergia e accomunate da un forte spirito di collaborazione, varie figure professionali con ruoli e mansionispecifiche.

  • Coordinatore: si occupa dell'organizzazione operativa della Struttura, presiede alle riunioni d'équipe, svolte al fine di garantire continuità educativo-assistenziale e uniformità d'intervento; intrattiene i rapporti istituzionali e con le famiglie degli utenti.
  • Operatore socio-educativo: presiede alla presa in carico dell'utente e, con famiglia ed Ente inviante, ne individua i bisogni declinandoli in un progetto socio-educativo personalizzato; conduce le attività quotidiane e riconducibili al medesimo Progetto; è di riferimento per le altre figure professionali nel raggiungimento degli obiettivi identificati per ogni singolo utente e fa da mediatore tra Servizio e famiglia;
  • OSS (Operatore Socio-Sanitario) e/o ASA (Ausiliario Socio-Assistenziale): si occupa degli aspetti assistenziali inerenti i bisogni primari degli utenti; collabora con gli educatori nello svolgimento delle attività; si prende cura dell'igiene dei singoli spazi e della pulizia generale dell'ambiente;

Funzionamento

Il Servizio offerto è strutturato in modo da garantire accoglienza residenziale per 365 giorni all'anno. L'organizzazione delle attività quotidiane prevede la costruzione di relazioni personalizzate dove ogni individuo può trovare lo spazio adeguato alla propria originalità, competenze e risorse. Considerando che la Struttura è molto legata ad uno stile di conduzione familiare, gli orari riportati sono da considerarsi indicativi di una giornata tipo.

  • ore 0830/0930 sveglia e prima colazione;
  • ore 0930/1130 attività mattutine (riordino spazi personali e comuni, commissioni esterne, piccole

attività agricole ecc.);

  • ore 1130/1400 pranzo (preparazione e consumazione del pasto, riordino cucina e sala pranzo);
  • ore 1400/1730 attività pomeridiane (uscite sul territorio per acquisti, attività sportive, lavori

vari o in continuità con quelli del mattino ecc.);

  • ore 1730/1830 cura della persona (igiene personale, coltivazione interessi individuali ecc.);
  • ore 1830/2100 cena (preparazione e consumazione del pasto, riordino cucina e sala pranzo);
  • ore 2100 gestione della serata in gruppo e preparazione per la notte.
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